Circolari

Appalti pubblici - Antitrust: Vademecum per le stazioni appaltanti.

Circolare n° 96/2013 » 04.11.2013

 L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nell’adunanza del 18 settembre scorso ha adottato un Vademecum per le stazioni appaltanti per l’individuazione delle criticità concorrenziali nel settore degli appalti pubblici.
  
Il settore degli appalti pubblici rappresenta una quota assai significativa del PIL e pertanto gli accordi anticoncorrenziali costituiscono forme particolarmente significative di infrazione delle regole della concorrenza. Inoltre, tali accordi, comportando una lievitazione dei costi per lavori o forniture, costituiscono un danno diretto per l’intera collettività.

Con il Vademecum, l’AGCM intende fornire alle stazioni appaltanti uno strumento per intensificare la lotta ai possibili cartelli tra imprese che partecipano alle gare d’appalto

Vengono individuate e sintetizzate le pratiche più diffuse per aggirare la concorrenza, affinché possano essere identificate dalle stesse stazioni appaltanti e segnalate all’AGCM a scopo informativo.

Viene fatto esplicito riferimento alle seguenti fattispecie

  • Boicottaggio della gara: il boicottaggio della gara si caratterizza per la mancata presentazione di offerte da parte di una o più imprese, al fine di prolungare il contratto con il fornitore abituale o di far ripartire pro quota il lavoro o la fornitura tra tutte le imprese interessate al contratto. Gli indizi di questa strategia potrebbero essere i seguenti: nessuna offerta presentata; presentazione di un'unica offerta o di un numero di offerte comunque insufficiente per assegnare l’appalto; presentazione di offerte tutte caratterizzate dal medesimo importo.
     
  • Offerte di comodo: le offerte di comodo rappresentano una pratica particolarmente diffusa di turbativa d’asta, finalizzata a conferire un’apparente regolarità concorrenziale alla gara e a celarne l’innalzamento dei prezzi di aggiudicazione. Ci si riferisce alle offerte che si caratterizzano per importi palesemente troppo elevati o comunque superiori a quanto gli stessi soggetti hanno offerto in analoghe procedure di appalto. Rientrano in questa categoria anche offerte contenenti condizioni particolari e notoriamente inaccettabili per la stazione appaltante, così da determinarne l’esclusione. Sono ugualmente da considerarsi segnali d’allarme la presentazione di offerte più elevate rispetto ai prezzi di listino.
     
  •  Subappalto o ATI: pensati per accrescere la concorrenza consentendo il superamento di limiti dimensionali e di qualificazione delle imprese più piccole, i raggruppamenti e il subappalto possono anche celare pratiche volte a favorire la spartizione del mercato o addirittura della singola commessa. Un indizio di tale meccanismo spartitorio può essere rinvenuto laddove imprese, singolarmente in grado di partecipare a una gara, scelgono di astenervisi in vista di un successivo subappalto o optano per la costituzione di un’ATI. Particolarmente sospetti sono i casi nei quali un’impresa decide inizialmente di partecipare ad una gara, ritirando l’offerta in un secondo momento, per poi risultare beneficiaria di un subappalto relativo alla medesima gara.
     
  • Rotazione delle offerte e ripartizione del mercato: anche l’analisi della sequenza delle aggiudicazioni può segnalare la presenza di un cartello. Quando la pratica spartitoria interessa un singolo committente quest’ultimo avrà maggiori possibilità per riconoscere regolarità sospette nella successione temporale delle imprese aggiudicatarie e nella ripartizione in lotti delle vincite. Le regolarità sospette potrebbero riguardare non solo il numero di aggiudicazioni ma anche la somma dei relativi importi.
     
  • Segnali di allarme nelle modalità di partecipazione all’asta: può accadere che gli aderenti ad un cartello presentino le domande di partecipazione all’asta con modalità tali da tradire la comune formulazione. E’ questo il caso di: comuni errori di battitura; stessa grafia; riferimento a domande di altri partecipanti alla medesima gara; analoghe stime o errori di calcolo; consegna contemporanea, da parte di un soggetto, di più offerte per conto di differenti partecipanti alla medesima procedura di gara.

I comportamenti sopra evidenziati possono essere strumenti utilizzati impropriamente per inquinare il mercato, stravolgere le regole della concorrenza e creare cartelli anticoncorrenziali ad hoc.

In quest'ottica e per prevenire questi fenomeni lesivi del corretto funzionamento del mercato, l'Autorità sollecita le stazioni appaltanti a segnalare i fenomeni anomali, che in una prima fase, riguardano le sole gare sopra soglia.

Qualora l’AGCM dovesse pervenire all'accertamento di un'infrazione, la stazione appaltante potrà procedere alla richiesta degli eventuali danni (conseguenti la pratica anticoncorrenziale), laddove l'appalto fosse già stato assegnato.

Distinti saluti.

» Firma Il Segretario Generale Lorenzo Gradi  |   Autore GR/mf
» Carta intestata

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